CASOTTO

Santa Maria di Casotto

 

 

L’etimologia del luogo ove sorse questa certosa, deriva dal fatto che un gruppo di eremiti si insediarono tra l’ 890 ed il 980 costruendo piccole casupole ove pregare in meditazione.

“Casae Octo” divenne così Casotto, ma fu solo nel 1170 che gli anacoreti cominciarono una vita monastica incline alla regola certosina. Tale trasformazione, pare che avvenne poiché San Bruno nel suo viaggio,verso Roma, in quel periodo transitò in quei luoghi imbattendosi in quegli eremiti che appresero così gli insegnamenti brunoniani. Nel 1183 grazie alle donazioni dei signori di Garessio presso Asti, fu fondata la certosa di Santa Maria del Casotto.

I beati Guglielmo da Fenoglio ed Oddone da Novara, saranno le figure di spicco della prosperità materiale e spirituale che fiorì in questa certosa. La ricchezza che la contraddistinse, spinse Giorgino dal Pozzo e Tolosano da Borgo San Dalmazzo, noti predoni del XII secolo, a saccheggiarla ripetutamente. La struttura originaria in legno andò distrutta il 21 giugno 1380, sotto il priorato di Giovanni Galamanno, da un violento incendio. Dopo una lunga ricostruzione, completatasi nel 1427, la vita in certosa fu tranquilla fino all’incendio doloso del 3 novembre 1546,

 il quale distrusse il prezioso archivio. I certosini dopo questo ulteriore tragico evento pensarono inizialmente di abbandonare la struttura, che in seguito decisero di restaurare. Nel 1568 in attesa del restauro i monaci spostarono la loro vita claustrale a Consovero, luogo di un antico lascito, dove in località “Prato Florido” potettero usufruire di un chiostro da loro precedentemente costruito. A seguito dei lavori di restauro vi fu la consacrazione del cimitero nel 1582, e della chiesa il 13 luglio del 1592. In seguito data la ricchezza della comunità monastica, all’interno della foresteria vi si insediarono 80 briganti che trovarono nella certosa un luogo sicuro ed ospitale. Dopo varie vicissitudini il 6 ottobre del 1698 i monaci ritrovarono la definitiva tranquillità allontanando gli scomodi coinquilini. Nel XVIII secolo vi fu un ulteriore ristrutturazione  con relativa consacrazione della chiesa datata 30 settembre 1770. Le vicende storiche che si susseguirono, portarono nel 1795 all’ intrusione del generale francese Massena che soggiornò nel convento in compagnia dei suoi 525 uomini, ed in seguito alla definitiva soppressione per decreto napoleonico nel 1802. Successivamente Casotto divenne un castello dei re di Sardegna che lo vendettero a privati, una volta diventati re d’Italia ( 1837-1881).