CALCI - PISA

- Certosa di San Giovanni Evangelista -

  

 

La certosa di Pisa e situata a sette chilometri dal centro cittadino in un una vallata chiamata anticamente “Valle Graziosa” ai piedi del monte Pisano in località Calci. Fu edificata nel 1367 per volere di patrizi pisani, e con il determinante contributo di Santa Caterina che ne favorì la fondazione, aiutando e sostenendo i monaci nei momenti di bisogno Nel 1424 i monaci della certosa della Gorgona si aggregarono a questa struttura incrementando il numero dei religiosi.

Nel 1636 cominciarono dei massicci lavori di ristrutturazione che furono completati nel 1754. Fu un immenso complesso, rimaneggiato nel corso dei secoli e che annovera al suo interno un chiostrino del quattrocento, un chiostro grande seicentesco, ed una sontuosa chiesa settecentesca in stile barocco, arricchita da una tela raffigurante “San Bruno che offre la certosa di Pisa alla Madonna” del Volterrano (1681), con affreschi, sculture ed un coro ligneo del quattrocento. Al centro del chiostro nel 1682 fu collocata una fontana monumentale di rara bellezza, così come la cisterna marmorea presente sul ponte dell’appartamento del priore, quest’ultima, pregevole opera di Orazio Bergamini. Il refettorio ampliato nel settecento ed affrescato da Pietro Giarrè nel 1773, custodisce una tela che rappresenta” L’ultima Cena” realizzata nel 1597 da Bernardino Poccetti. Nel settecento la certosa di Calci, anche grazie all’apporto munifico del priore Giuseppe Alfonso Maggi godette, di un periodo di particolare opulenza. Ciò portò alla realizzazione delle sale della Biblioteca e dell’Archivio verso il 1770,  di un nuovo Capitolo nel 1780, e della ricchissima Cappella delle Reliquie nel 1790, nonché la nuova Spezieria, decorata da Pietro Giarrè,  con annesso “giardino dei semplici” indispensabile per i preparati salutiferi che venivano anche venduti al pubblico. L’occupazione francese nel 1799 causò ingenti danni alla costruzione, che nel 1808 fu soppressa. Nel 1814 i monaci se ne rimpossessarono, ma nel 1866 i beni furono incamerati dallo Stato italiano, ciononostante i certosini la abitarono fino al 1972 data del definitivo abbandono.

Oggi la struttura è sede di un importante Museo di Storia Naturale, ed è stato scenario di diversi film in costume, tra gli altri “il Piccolo Diavolo” di Roberto Benigni girato nel 1988.