FIRENZE

- Certosa di San Lorenzo di Monte Acuto -

  

 

Nel 1341 per volere del notabile fiorentino Niccolò Acciajuoli (1310-1365), in località Monte Acuto poi diventato Monte Santo, i certosini presero possesso di un podere che ben prestò si trasformò in certosa. Acciajuoli apparteneva ad una famiglia di banchieri fiorentini, ed era un personaggio di spicco nel mondo politico e finanziario dell’epoca, egli raggiunse grande prestigio nel Regno di Napoli presso la corte angioina assumendo il titolo di Gran Siniscalco del Regno e Vicerè di Puglia.

Acciajuoli contribuì a diffondere l’ordine certosino per volere degli angioini, difatti fu il maggior benefattore della certosa di San Martino a Napoli, ma non contento volle realizzare nella sua Firenze un complesso monastico che nelle sue ambizioni non avrebbe dovuto avere rivali.

Il giorno otto novembre del 1365 a Napoli si spense Niccolò Acciajuoli, il quale non potè mai vedere la sua certosa completata. La data della consacrazione della chiesa e delle cappelle fu il 21 marzo del 1394. Alla  iniziale struttura trecentesca si susseguirono nel periodo del Rinascimento alcune modifiche ed ampliamenti, che conferirono alla certosa  un aspetto monumentale. Nel corso dei secoli il patrimonio pittorico e decorativo si accrebbe notevolmente. Il Della Robbia la arricchì con importanti sculture. Questo ingente patrimonio fu pesantemente ridimensionato, a causa di trafugamenti e saccheggi. All’interno della certosa fu esiliato dai francesi il pontefice Pio VI dal 1 giugno del 1798 al 28 marzo 1799, e successivamente papa PioVII  fu prigioniero per due giorni l’8 ed il 9 luglio del 1809. L’ordine certosino rimase proprietario di questa certosa fino al 1810, quando per volontà di Napoleone i monaci furono allontanati, essi vi fecero ritorno nel 1816 allorquando il Granduca di Toscana Leopoldo gli concesse di reinsediarsi. Nel 1866 lo Stato Italiano entrò in possesso della certosa di Firenze, soppresse la clausura e con imponenti lavori di ristrutturazione a seguito del terremoto del 1895 ne alterò la originaria struttura. Nel 1957 i certosini abbandonarono definitivamente il monastero per esigenze dell’ordine e nel 1958 il complesso monastico fu affidato ai cistercensi della Congregazione di Casamari, che tuttora la custodiscono. All’interno della certosa troviamo il “Palazzo Acciajuoli” voluto dal mecenate come collegio per la nobiltà, ed ora destinato ad ospitare una ricca pinacoteca. Essa custodisce tra l’altro, opere del Poccetti, l’agiografo preferito dai certosini, e affreschi del Pontormo realizzati da quest’ultimo tra il 1523 ed il 1525 ,anni nei quali il pittore soggiornò in certosa  per scampare alla peste che afflisse Firenze. Andrea e Giovanni Della Robbia curarono l’aspetto decorativo come si evince dalle loro sculture nel chiostro. I pregevoli dipinti ed affreschi che decorano la chiesa, la tomba degli Acciajuoli, la meridiana i due orologi orizzontali, i chiostri il refettorio e la antica farmacia (oggi destinata alla produzione di liquori) fanno di questo luogo un vero scrigno di arte, storia e cultura.