GENOVA

Certosa di San Bartolomeo

 

 

La certosa di San Bartolomeo di Genova, situata presso Rivarolo in Valpocevera, venne costruita nel 1297 a seguito di una donazione del nobile Bartolomeo Di negro. Un gruppo di sei certosini provenienti dalla certosa di Casotto si insediarono, e dedicarono la chiesa a San Bartolomeo in onore del benefattore. La piccola comunità attraversò varie peripezie, tra le quali ricordiamo gli ingenti danni subiti tra il 1323 ed il 1324 causati dall’aggressione di branchi di lupi, che dalle vicine montagne giunsero al convento razziandolo. Le famiglie Di negro, Doria e Spinola nel corso dei secoli finanziando i certosini, acquisirono il diritto di essere sepolti all’interno della certosa, dove sorsero delle cappelle riccamente adornate. La cappella dei Di negro, che in seguito diventerà chiesa delle donne, come ricorda una lapide, fu eretta nel 1473. Quella della famiglia Doria fu costruita nel 1472, e quella degli Spinola nel 1480, entrambe furono poi demolite, ma i portali si trovano oggi al Victoria e Albert Museum di Londra. Tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, in epoca rinascimentale, la certosa visse il periodo di massimo splendore avviando imponenti lavori di ristrutturazione ed abbellimento. Nel 1519 fu costruito il monumentale chiostro grande, di rara eleganza che risulta essere il chiostro più grande della Liguria, e che consentì l’aumento del numero delle celle a 18. La chiesa riconsacrata il 1563 ed i locali del resto della certosa furono riccamente decorati con statue, affreschi, sculture e dipinti di importanti artisti dell’epoca, come: Bernardo e Valerio Castello, Raffaele Badaracco, nonché lo scultore Taddeo Carlone, padre del pittore Giovanni anch’esso prolifico in certosa. Anche l’illustre Doge Ambrogio Di negro discendente del fondatore, volle essere sepolto con la sua famiglia all’interno della certosa genovese. Alla fine del settecento i certosini, a seguito del decreto di soppressione dei beni ecclesiastici in data 4 ottobre 1797,e dopo cinque secoli di vita monastica dovranno abbandonare la loro dimora per trasferirsi alla vicina certosa di Savona. In seguito, prima un Ospedale militare francese e poi un ricovero di soldati austriaci si appropriano di quel sacro luogo. Il 20 gennaio del 1800 fu riaperta la chiesa al culto, e su richiesta del popolo ed intercessione dei certosini venne costituita una Parrocchia, che attualmente svolge una intensa attività parrocchiale donando un nuovo splendore alla monumentale certosa di Genova.