ROMA

 Certosa di Santa Maria degli Angeli 

- Presso le Terme di Diocleziano -

 

 

 

Il primo insediamento certosino in Italia, avvenne a Roma nel 1090, quando Papa Urbano II, donò a San Bruno la chiesa di San Ciriaco nei pressi delle Terme di Diocleziano. Bruno rifiutò, perchè il luogo non era consono per svolgere la vita certosina. Nel 1304 padre Boson chiese l’insediamento dei Certosini nelle antiche terme. Quest’ ultima ipotesi fu ritenuta troppo costosa,  si optò allora, per l’ex convento Agostiniano di Santa Croce di Gerusalemme a Roma .

Tale insediamento ebbe termine nel 1561, allorquando Papa Pio IV autorizzò il loro ingresso nelle terme.

In questo luogo i certosini trovarono due altari preesistenti, uno dedicato ai S.S. Angeli e l'altro dedicato alla Regina degli Angeli.

Per questo motivo intitolarono la chiesa a Santa Maria degli Angeli oggi nota come

“la chiesa degli artisti”.

Per abbellirla chiamarono Michelangelo, ormai ottantenne, il quale trasformò il “TEPIDARIUM” delle Terme di Diocleziano per meglio accogliere l’ordine certosino.

Il Buonarroti con grande genialità riuscì ad integrare nella chiesa le magnifiche otto colonne di granito rosso appartenute alle terme.

Per la realizzazione dell’opera  di “ristrutturazione” i certosini furono sostenuti da Papa Pio IV.

Venne poi rimaneggiata ulteriormente nel 1749, da Luigi Vanvitelli.

Nel 1873 i beni dei monaci vennero incamerati dallo Stato che destinò il luogo a Museo Archeologico.

Fu allora che i Certosini si trasferirono nella Casa Generalizia dell’Ordine di via Palestro in Roma.

Dal 1889 questo luogo è divenuto  sede del Museo Nazionale Romano o delle Terme.

All’interno della chiesa, vi è tra l’altro  la tomba di Salvator Rosa (Napoli 1615-Roma 1673) pittore e poeta del “seicento napoletano,,

Inoltre vi è una statua di San Bruno fondatore dell’ordine Certosino opera di G. Antoine Houdon  (1766)   che indusse Papa Clemente XIV ad esclamare: “se non fosse per la regola dell’ordine (il silenzio), questa statua parlerebbe

Da ricordare su di un lato della chiesa  l’opera “il battesimo di Cristo” di Carlo Maratta morto nel 1713 e ivi seppellito. Nel pavimento si ravvisa una notevole meridiana opera di F. Bianchini e Giacomo Maraldi (1702) fatta costruire per volere di papa Clemente XI.

 

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