TRISULTI

Certosa di S. Bartolomeo

- Collepardo - (FR)

               

COME ARRIVARCI:

A1 Napoli-Roma uscita Frosinone direzione ALATRI-
COLLEPARDO

Il nucleo del paese di COLLEPARDO ha aspetto
medievale, con case antiche e resti di mura turrite, nei
pressi, in posizione elevata fra boschi e fitta vegetazione
giungiamo alla Certosa di San Bartolomeo meglio nota
come certosa di Trisulti.

Essa è situata a 850 mt. sul livello del mare alle falde
del monte Rotonaria (1750mt) della catena dei monti
Ernici, che divide il Lazio dagli Abruzzi.


Il nome Trisulti deriva dal castello “Trisalto” che un
tempo sorgeva ad oriente della certosa, e dominava i tre
valichi boscosi "Tres saltus "che immettevano nella
provincia di Campagna, l' attuale Ciociaria,  nell’Abruzzo e
nel regno di Napoli

Verso la fine del millennio un monaco Benedettino fondò
il monastero, ma dopo due secoli nel 1204, Papa
Innocenzo III affidò la struttura ai Certosini, i quali
grazie al suo aiuto iniziarono la costruzione della
certosa, la 35° Certosa dell’Ordine, la 1° nello Stato
Pontificio e vi rimasero nei secoli fino al 1947.

Da questa data in poi, a causa del ridotto numero di
certosini rimasti, vi si insediarono i Cistercensi della
congregazione di CASAMARI .

Da allora costoro, provvedono alla manutenzione ed alla
cura di questo insigne monumento

Entrando in questa Certosa il primo ambiente in cui ci si
imbatte è la “FARMACIA”.

L’esistenza della farmacia, si deve al fatto che i monaci
conoscitori delle virtù terapeutiche delle erbe,
preparavano infusi, tisane e quant’ altro per far fronte alle
malattie.

Il giardino antistante questa “SPEZIERIA” era una volta
l’orto botanico a cui si dedicavano i monaci per la
coltivazione delle erbe medicinali.

All’interno vi sono varie sale e corridoi, tute riccamente
adornate di affreschi ricchi di simbologia opere del
pittore Filippo Balbi (1806-1890).

“caricatura sulla povertà e l’egoismo”

Sono da segnalare il ritratto a grandezza naturale di “Fra
Benedetto Ricciardi insigne farmacista”, di un realismo
impressionante, al punto che sembra venire incontro
sorridendo al visitatore!!!!!

In questa sala inoltre colpisce lo sguardo la copia della
caratteristica “testa anatomica” composta da una
quarantina di corpi umani con i muscoli tesi ed
avvinghiati tra loro da formare una testa.

Nella sala principale della “spezieria” settecentesca, vi
sono le scansie, i ripiani, nonché i vasi, alcuni dei quali
conservano le sostanza indicate dalle etichette. Tutto ciò,
ci riporta all’epoca in cui questo luogo era funzionante !!!

Scendendo il viale principale troviamo un ulteriore
esempio della spiccata simbologia presente a Trisulti, un
pilastro sormontato da

una pietra squadrata. Sui quattro lati della pietra ci sono
quattro figure:

Un coltello, una croce, un’aquila, una ruota.

Il coltello ricorda il martirio di San Bartolomeo a cui è
dedicato il Monastero.

Il quale sotto la protezione del papa, rappresentato dalla
croce, e dell’imperatore

( l’aquila) simboli di Federico II benefattore della
Certosa, i quali esercitano il loro potere nel tempo
rappresentato dalla ruota.

La fontana datata 1737
ricorda attraverso il suo
zampillo il Cristo,

sorgente d’acqua viva e
dissetante per la vita
eterna.

sulla Meridiana
campeggia una
scritta che recita

“post tenebre
spero lucem”

Negli immediati dintorni:
In prossimità della certosa all’interno di una grotta sovrastata da rocce strapiombanti, sorge il minuscolo santuario della “Madonna delle Cese” XIII sec quindi successivo all’insediamento dei certosini.
Il nome “Cesa” in dialetto locale indica un luogo disboscato
( dal latino caedere-tagliare).
- luogo suggestivo -

Nei paraggi vi sono rocce di
interessante costituzione geologica
ed imponenti fenomeni carsici :

pozzo di Santullo e la grotta di
Collepardo o della regina
Margherita ricca di stalattiti.

 

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